Verso la fine degli anni Trenta il Partito Nazionale Fascista, per intensificare la presenza
delle proprie strutture anche nelle aree del Paese con maggiori difficoltà economiche,
s'impegna in un nuovo concorso allo scopo di delineare una Casa del Fascio 'tipo' per i
"centri rurali dell'entroterra e di confine".
L'obiettivo principale fu quello di trovare una formula tecnico-progettuale che permettesse
a qualunque centro di realizzare la propria sede, senza ricorrere a forti spese per il progettista e
per i materiali.